Son passati oggi esattamente 6 mesi dalla data del trapianto di rene avvenuto tra me e mio marito Christian il 28.11.18
Siamo grati all’Inselspital di Berna, al loro centro trapianti, a tutto lo staff medico, infermieristico e all’equipe chirurgica per aver reso possibile e attuato il metodo terapeutico più appropriato per il ricevente del rene, che ora non deve più far dialisi.
Ci sono voluti 2 anni di accertamenti medici, etici, psicologici e quant’altro per giungere all’agognato traguardo, purtroppo all’UniversitätsSpital di Zurigo sono andati persi 6 preziosi mesi di vita, in quanto a seguito del cambio di vertici del Herzzentrum al posto del direttore Prof. Dr. med. Thomas Lüscher è subentrato al posto del direttore Prof. Dr. med. Frank Ruschitzka e al posto del nostro cardiologo Prof. Dr. med. Frank Enselheit gli è successo il Prof. Dr. med. Andreas Flammer. Sino a dicembre 2017 tutto procedeva per il meglio ed eravamo pressochè certi che il trapianto renale avrebbe avuto luogo a breve (inizio 2018) con l’equipe medica a noi familiare. La nuova formazione interdisciplinare con a capo il Prof. Dr. med. Thomas Mueller in Nefrologia, i Prof. Rutschitzka e Flammer in cardiologia non ci è piaciuta dall’inizio. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il ricovero quasi coatto di Christian per una valutazione più approfondita se non fosse stato meglio fargli un trapianto combinato cuore e rene (12-23 febbraio 2018) e per dar avvio in data 12.2.2018 con l’implantazione di un permcath (catetere giugulare) al calvario della dialisi e per comunicarmi che la commissione trapianti non mi riteneva idonea alla donazione per pregresso abuso etilico e per causa una probabile pancreatite cronica e asintomatica.
Per tener buono il paziente hanno proposto di far accertamenti sull’idoneità a far da donatrice la di lui madre ottantenne ma intanto la fiducia ne Centro Trapianti dell’UniversitätsSpital di Zurigo si era irrimediabilmente deteriorato, definitivamente dopo il colloquio tenutosi in marzo 2018 in presenza di noi 2, della mamma e del fratello di mio marito. Durante il quale il Prof. Ruschitzka senza mezzi termini o giri di parole mi ha intimato di farmi da parte se tenevo alla salute di mio marito.
Ho voluto tenere il piede in 2 scarpe e ho fatto bene!
Le sedute di dialisi iniziate il 16.2.2018 hanno stancato e demotivato ulteriormente il già provatissimo Christian, il quale ha dovuto con coraggio affrontare altri 3 urgenti ricoveri tra aprile e maggio 2018 per una trombosi alla vena cava, un TIA e una sospetta nuova trombosi alla vena renale. Ricoverato d’urgenza a Sion e trasportato in ambulanza a Zurigo siamo stati ricevuti da una serie di ignari e inadeguati assistenti medici!
E non sto a raccontare l’iter che ho dovuto accollarmi per ottenere l’assegnazione di un interlocutore personale e qui tengo a ringraziare l’allora assistente medico in nefrologia a”USZ, DR. med. Micha Gundelfinger. Volendo riassumere in poche righe e per illustrare il quadro della situazione e dello stato di salute di mio marito riprendo l’eleco delle diagnosi sempre riportare nei referti medici: