L’unicità del paziente, l’ettagono di Ippocrate e l’unicità del dottore secondo Lorenza

Buongiorno caro Dottor Genoni,

La speriamo in buona salute e Le auguriamo di cuore una buona continuazione nell’auspicio di presto rientrare tutti alla normalità, in cui dovremmo poi essere in grado di dosare la banalità e il paradosso, gustando l’arte del frammento.

In queste settimane sono soggetta a tantissimi sbalzi d’umore. Prevalgono i miei personali sentimenti di delusione, amarezza, rabbia, impazienza, insoddisfazione, indignazione che riesco a mitigare guadagnando spazi e momenti di gratitudine al cielo, ai dottori che ci hanno in cura, di quiete e di serenità e di preghiera per me e per il mio prossimo.

Ho l’impressione che il virus ha reso l’uomo idiota. Il comune buon senso non è così comune. Mi fa più paura l’evidenziato tasso di disoccupazione nel mondo (22000000) che moriranno di fame e di povertà che quello di mortalità nel mondo (150000). Il panico di massa è più contagioso del virus, per cui affiorano in me e si aggiungono numerose preoccupazioni in più e ho paura di perdere la gioia di vivere.

Ho bisogno di andare in vacanza e non vedo l’ora che riaprano i centri di benessere e termali o balneari. La mia salute e il mio stato d’animo miglioreranno solo dopo un paio di settimane al sole e all’aria di mare. Per intanto vegeto e continuo il mio letargo che si protrae ormai per forza di cose da troppo tempo.

Mi aiuta tanto sapere che negli anni sono riuscita a crearmi una meravigliosa cerchia di ottimi medici che hanno dimostrato di essere dottori con la D maiuscola e anche persone umanamente eccellenti. Spero di aver presto la possibilità di tornare a trovarLa in quel di Dongio e nel frattempo abbia cura di sè e dei Suoi cari e che il Cielo ci protegga tutti quanti.

Cari saluti
con stima e affetto
Lorenza Guggiari Spiegelberg

Lorenza

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